GIOVANNI ORAZIO FERRAGUTI, IL RE DEI MANDORLINI

Lo storico di origini pontesane Andrea Cavallari ricorda che il caffè Apollo, all’angolo fra via Panaro e la via Coperta, era famoso perché vantava l’Esclusiva Specialità Fabbrica Mandorlini Ditta Ferraguti Giovanni Orazio in quanto vi erano nati i Mandurlin dal Pont, diventati poi una nota specialità di Pontelagoscuro.

Giovanni Orazio Ferraguti fu l’artigiano che rese il Mandurlin dal Pont l’attrazione gastronomica per la quale orde di ferraresi cittadini si riversavano in piazzetta delle Erbe e sotto la via Coperta nelle domeniche dello struscio. Fu grazie a Ferraguti che il Mandurlin dal Pont guadagnò la citazione nella Guida Gastronomica d’Italia del Touring pubblicata nel 1931, decretandone la consacrazione quale dolce tipico tradizionale del territorio.

Fortunatamente Ferraguti non ha conosciuto oblii o damnatio memoriae post-mortem: della sua figura, anzi, Fausto Bassini e Gabriele Botti hanno trovato due notevoli ed eterogenee testimonianze.

11 LUGLIO 1959 GAZZETTA PADANA: E’ RIMASTO SENZA CORONA IL RE DEI MANDORLINI

Un quadro indiziario di notevole spessore sulla secolarità della ricetta dei Mandurlin dal Pont è fornito l’11 luglio 1959 dalla Gazzetta Padana, quotidiano ferrarese, che dedica un notevole pezzo al “Re dei Mandorlini”, Giovanni Orazio Ferraguti, scovato alla Biblioteca Ariostea da Fausto Bassini, noto in città per essere il patron della casa editrice FAUST Edizioni.

Giovanni Orazio Ferraguti.

Il ritaglio della Gazzetta Padana del 11 luglio 1959

Nel 1959 Ferraguti ha 81 anni, quindi è nato il 20 agosto 1878, e conserva ancora l’antica ricetta dei mandorlini. Nel 1959 il dolce viene ancora prodotto ma a quanto pare gli anziani affermano che non è più la stessa cosa: è evidente che se sono gli anziani a denunciare la mutata qualità dei mandorlini rispetto alla produzione storica significa che la produzione è stata avviata quanto meno a cavallo tra l’800 e il ‘900 e il fatto che si parli di ricetta “antica” nel 1959 potrebbe significare una storicità ancora più lontana, magari proprio intorno alla metà dell’800 e, perché, no in occasione della visita del Papa Pio IX a Pontelagoscuro di cui si è già parlato. L’articolo dedicato a Ferraguti è in ogni caso molto gustoso, come si può apprezzare nel seguente estratto:

«(…) Giovanni Orazio Ferraguti, che coloro non più giovanissimi certo ricordano con simpatia, oggi 82enne è meglio conosciuto per il caratteristico blasone che denuncia la sua lunga attività ed il suo particolare merito, quello di “RE DEI MANDORLINI”. Di quei famosi mandorlini del Ponte dei quali non si è persa la memoria, bensì la ricetta.

Per la verità mandorlini se ne fanno ancora oggi, senonchè gli anziani subito intervengono ad affermare che «non sono più la stessa cosa» e che, così come è cambiata Pontelagoscuro nella quale nessuno sa più dire con esattezza ove siano le fondamenta dell’antica e caratteristica via Coperta, così come sono cambiati i mandorlini.

Orazio Ferraguti conserva ancora l’antica ricetta di quel dolce tanto prelibato, che gli veniva richiesto non soltanto da tutti gli esercenti della città e della provincia, ma anche da tanti paesi stranieri, da coloro che avevano avuto la felice occasione di gustarli. Con rimpianto lamenta la sua attuale impossibilità di poter riprendere la caratteristica industria dolciaria. Rammenta con orgoglio come i suoi mandorlini gli meritarono diplomi di onore e medaglie d’oro in varie esposizioni internazionali.

Ferraguti vive del suo passato, un passato che non trae vanto soltanto dai mandorlini che gli diedero, come abbiamo detto, l’occasione di fregiarsi del titolo di “re”, ma che ha effettive radici nella storia ferrarese.”.

Il nostro arzillo vecchietto, tuttora cordiale e simpatico, come lo ricordano i più anziani, ex cameriere che servì alla mensa dell’ex re Umberto, è discendente di una delle più antiche e nobili famiglie ferraresi, di quel Ferragù che, nel 1290, ricchi patrizi scozzesi, si trapiantarono dal nordico castello di Ferragù a Ferrara presso la corte del Marchese Azzo V, quarto signore di Ferrara e che agli Este furono sempre assai vicini.»

22 novembre 1966: EPITAFFIO IN LODE DI GIOVANNI ORAZIO FERRAGUTI

Di Orazio Ferraguti “Re dei Mandorlini” abbiamo una celebrazione perpetua nella sua tomba in Certosa a Ferrara. Gabriele Botti è riuscito a individuare il la lapide che ricorda la scomparsa di Giovanni Orazio Ferraguti avvenuta il 22 novembre 1966.Sulla lapide è impressa un’epigrafe che non lascia spazio a dubbi al ruolo di Ferraguti nella storia dei Mandurlin dal Pont:

GIOVANNI ORAZIO FERRAGUTI

DETTO IL RE DELLA SECOLARE

SPECIALITA’ MANDORLINI

DI PONTELAGOSCURO

L’epitaffio, oltre a celebrare il primato gastronomico di Ferraguti, fornisce un notevole indizio sulla vetustà dei mandorlini definendoli “secolare specialità”. Se l’aggettivo ha un significato, appare evidente che i mandurlin dal Pont nel 1966 dovevano avere una storia di almeno un secolo, emergendo quindi prepotentemente l’ipotesi dell’esistenza della specialità già a cavallo dell’Unità d’Italia… o, perché no, già nel 1857 in occasione della citata visita a Pontelagoscuro di Papa Pio IX.

Certosa di Ferrara. Lapide sulla tomba di Giovanni Orazio Ferraguti.